La ghiandola tiroidea è un organo a forma di farfalla situato alla base del collo, di fronte alla trachea. È il “cervello” del metabolismo e riveste un ruolo chiave per la nostra salute e il nostro benessere.1,2 Secerne, ”immagazzina” e rilascia gli ormoni tiroidei nel sangue, regolando così il metabolismo.2 Questi ormoni sono essenziali per il corretto funzionamento di tutti i tessuti e organi.3 Permettono al corpo di usare le sue riserve di energia in modo efficiente, controllando la temperatura e consentendo ai muscoli di lavorare in modo corretto.3
Chi è a rischio?
La disfunzione tiroidea è molto comune nel mondo, specialmente tra le donne.4 Perché le donne siano più a rischio degli uomini non è totalmente chiaro. Le donne hanno anche maggiori probabilità di sviluppare questi disturbi più precocemente degli uomini.4
Alcune fasi della vita rendono una donna più vulnerabile ai disturbi tiroidei. Tra questi:4
Recente gravidanza (ipertiroidismo)
Cambiamenti ormonali durante la gravidanza, il parto o in menopausa (ipotiroidismo)
A prescindere dal sesso, sei a rischio di disfunzioni tiroidee se:4
Hai una storia familiare di problemi alla tiroide (ipotiroidismo e ipertiroidismo)
Hai una malattia autoimmune, come il diabete di tipo 1 (ipotiroidismo e ipertiroidismo)
Hai più di 60 anni (ipotiroidismo e ipertiroidismo)
Hai una storia personale di problemi alla tiroide o hai subito un intervento alla tiroide (ipotiroidismo e ipertiroidismo)
Hai la sindrome di Down o di Turner (ipotiroidismo)
Assumi o hai assunto litio (ipotiroidismo)
Hai assunto notevoli quantitativi di iodio attraverso cibo o farmaci (ipertiroidismo)
Le persone sottoposte a radiazioni o ai raggi X hanno più probabilità di soffrire di problemi alla tiroide.4
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Le patologie tiroidee sono alcune tra le più diffuse nel mondo, con circa 1,6 miliardi di persone a rischio1. Lo iodio è parte integrante degli ormoni tiroidei e quindi è un fattore chiave nello sviluppo di ipotiroidismo (tiroide ipoattiva) e ipertiroidismo (tiroide iperattiva)1. Con una quantità di iodio insufficiente possono svilupparsi ipotiroidismo, cretinismo e altri disturbi da carenza di iodio. Al contrario, un’eccessiva assunzione di iodio può condurre a ipertiroidismo1.
Perché lo iodio è importante?
Lo iodio è essenziale per la produzione degli ormoni tiroidei, lo sviluppo fetale e neonatale ed è un nutriente fondamentale per la salute in tutte le fasi della vita2. E’ presente solo in tracce nell’organismo, quindi deve essere introdotto con attraverso una dieta sana2. Secondo un rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, la carenza di iodio è presente in circa 54 Paesi del mondo3.
Lo iodio è l’elemento chiave nella produzione degli ormoni tiroidei tiroxina (T4) e triiodotironina (T3).4 Gli ormoni tiroidei aiutano il corpo a usare in maniera ottimale l’energia, controllano la temperatura corporea, e tengono in funzione cervello, cuore e altri organi.5 Questi ormoni e lo iodio, sono fondamentali per la crescita fetale, la maturazione ossea e lo sviluppo cerebrale.2 Secondo l’OMS, un’insufficiente assunzione di iodio è la causa prevenibile più comune di ritardo mentale.3
Una campagna globale per introdurre lo iodio nel sale in quasi tutti i paesi ha fatto salire al 68% la percentuale delle famiglie che ora utilizza sale iodato.6 Nonostante ciò, circa il 40% della popolazione globale rimane a rischio di carenza di iodio.7
Di quanto iodio hai bisogno?
Un cucchiaino da tè è la quantità di iodio che devi assumere giornalmente.Tuttavia, poiché il corpo non può immagazzinare lo iodio per lunghi periodi, sono necessari minuscoli quantitativi, assunti regolarmente.2 La maggior parte delle persone può tollerare grandi quantità di iodio senza effetti avversi. Assumendo oltre 1.000 microgrammi al giorno, potrebbero insorgere sintomi gastrointestinali e si può avvertire un sapore metallico.2
Il fabbisogno giornaliero di iodio cambia durante le fasi della vita di una persona:4
Neonati: 110–130 microgrammi
Bambini: (1-8 anni): 90 microgrammi
Bambini: (9-13 anni): 120 microgrammi
Adolescenti e adulti: 150 microgrammi
Donne in gravidanza: 220 microgrammi
Donne che allattano: 290 microgrammi
Nota: I neonati presentano un rischio elevato di carenza di iodio perché il loro fabbisogno di iodio e ormoni tiroidei in rapporto al peso è più elevato che in qualsiasi altra fase della vita.8 Tuttavia, non è consigliato far assumere ai neonati il sale iodato, pertanto l’intake di iodio dipende prevalentemente da quello che assume la madre.Per questo motivo, l’American Thyroid Association (ATA) raccomanda che tutte le donne che allattano assumano un integratore contenente almeno 150 microgrammi di iodio al giorno, oltre ad altre fonti di iodio, per garantire sia alla madre che al bambino, il giusto apporto di iodio come menzionato in precedenza.9
Se stai pianificando una gravidanza, lo iodio è fondamentale
Quando pensi a una gravidanza, o sei già incinta o stai allattando, devi aumentare il tuo apporto giornaliero di iodio.2,4 Anche una leggera carenza durante la gravidanza può avere conseguenze sullo sviluppo del bambino. Una grave carenza di iodio in gravidanza può essere causa di aborto spontaneo o di parto di feto morto.3 Inoltre, può portare ad anomalie congenite, come il cretinismo, una grave e irreversibile forma di ritardo mentale.3 Il più dilagante, ma meno visibile, effetto della carenza di iodio è il deficit intellettivo, che può influenzare la vita del bambino, il rendimento scolastico e quello lavorativo.3
Chiedi al medico se, nella tua condizione, è utile assumere degli integratori di iodio e quali potrebbero essere necessari.
Come soddisfare il bisogno di iodio
I frutti di mare sono una buona fonte, poiché gli oceani sono ricchi di iodio.2 Anche se contengono meno iodio della maggior parte dei frutti di mare, uova, carne e latticini sono più ricchi di questo minerale di tanti altri cibi di origine vegetale.2 Il sale di uso casalingo dovrebbe essere iodato.2 Per assicurare ai bambini un apporto sufficiente durante lo svezzamento, andrebbe considerata la supplementazione con cibi complementari per lattanti, prodotti in casa o acquistati.8
Comuni fonti di iodio alimentare:7
Alcuni tipi di pane
Sale da tavola iodato
Formaggio
Pesci d’acqua salata
Latte di mucca
Alghe (tra cui laminarie, palmarie palmate e nori)
Uova
Crostacei
Yogurt congelato
Latte di soia
Gelato
Salsa di soia
Multivitaminici contenenti iodio
Yogurt
Il modo migliore per prevenire la carenza di iodio è l’integrazione alimentare a lungo termine con sale iodato, strategia raccomandata dall’OMS. L’OMS raccomanda un’assunzione di sale minore di 5 grammi al giorno (equivalente a circa un cucchiaino di sale al giorno) per prevenire la malattia cardiovascolare.10 Un cucchiaino di sale iodato contiene circa 400 microgrammi di iodio.7 Per soddisfare il fabbisogno totale di iodio non si dovrebbe consumare più sale, ma un quantitativo maggiore di cibi ricchi di iodio.2
Carenze di iodio e conseguenze per la salute
La carenza cronica di iodio può essere nociva per la salute.7 Una carenza di iodio porta alla riduzione dell’ ormone tiroideo ed è la causa più comune di tiroide ipoattiva (ipotiroidismo).1,7 L’effetto visibile e inequivocabile della carenza di iodio è l’ingrossamento della tiroide, noto come gozzo.7 Per prevenire serie conseguenze di salute, è importante riconoscere i primi segni di questa carenza.
Qui puoi trovare maggiori informazioni e capire come si formano il gozzo e I noduli – e anche come riconoscerli e trattarli.
I seguenti sintomi possono indicare una carenza di iodio:5,7
Problemi di deglutizione e respirazione
Aumento della circonferenza del collo
Affaticamento
Sensibilità al freddo
Stitichezza
Pelle secca
Depressione
Nei bambini:
Ritardo fisico e mentale2
Riduzione del quoziente intellettivo (la carenza di iodio abbassa l’IQ di 15 punti)11
Scarso rendimento scolastico12
Le conseguenze più gravi della carenza di iodio si verificano nelle donne in gravidanza o in allattamento e nei bambini. Un quantitativo di iodio sufficiente – quindi una quantità sufficiente di ormone tiroideo – è essenziale per il normale sviluppo del cervello e del sistema nervoso. Una grave carenza di iodio in gravidanza può causare una patologia severa, il cretinismo, caratterizzata da un grave ritardo nello sviluppo fisico e mentale.7 Anche una leggera carenza di iodio durante la gravidanza può essere associata a una riduzione del quoziente intellettivo nei bambini.7
Assumere iodio a sufficienza è il miglior modo per prevenire queste e altre complicazioni, come parto di feto morto, aborto o difficoltà nella crescita7.
Il Consiglio Internazionale per il Controllo dei Disturbi da Carenza di Iodio (ICCIDD) è un’organizzazione non profit che ha come obiettivo l’eliminazione sostenibile della carenza di iodio e la promozione in tutto il mondo di un adeguata alimentazione che comprenda fonti di iodio
Il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (UNICEF) pubblica “Progress for Children,” un’analisi statistica che documenta i progressi verso gli “Obiettivi di sviluppo del millennio”.
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L’ipertiroidismo, o tiroide iperattiva, si verifica quando la ghiandola produce e rilascia una quantità eccessiva di ormone tiroideo nel sangue, accelerando il metabolismo del corpo.1 L’ipertiroidismo tende ad avere un carattere ereditario e colpisce più frequentemente le giovani donne.1 Si sa ancora poco sulle cause alla base dello sviluppo di questa condizione in alcuni individui.1
Se soffri di ipertiroidismo probabilmente noterai che stai perdendo peso, anche se stai mangiando normalmente o addirittura più di prima.1 Potresti avere una frequenza cardiaca accelerata.1
I principali sintomi dell’ipertiroidismo
Fai attenzione ai seguenti sintomi:1,2
Frequenza cardiaca accelerata (spesso più di 100 battiti al minuto)
Nervosismo e/o irritabilità
Dimagrimento senza cambiamenti nell’alimentazione
Occhi sporgenti che fissano (tipici della malattia di Graves)
Debolezza muscolare, specialmente della parte superiore delle braccia e delle cosce
Aumento della sudorazione
Frequenti evacuazioni
Cicli mestruali più leggeri o meno frequenti
Tremore alle mani
Capelli fini e fragili
Pelle liscia e sottile
È importante che i sintomi di ipertiroidismo non vengano trascurati, in quanto potrebbero insorgere gravi complicazioni. Inoltre, specialmente nelle donne in menopausa, l’ipertiroidismo aumenta il rischio di osteoporosi e fratture.4
La sola presenza di sintomi non è sufficiente per stilare una diagnosi di ipertiroidismo. Sono necessari visita medica e analisi del sangue.
Chi è a rischio?
Persone con ipertiroidismo in famiglia5
Donne5
Donne che hanno avuto recentemente una gravidanza5
Persone di età superiore ai 60 anni5
Persone con patologie autoimmuni (come diabete di tipo 1)5
Fumatori6
Persone che assumono una quantità eccessiva di ormoni tiroidei5
Persone che assumono una eccessiva quantità di iodio5
Pazienti che assumono farmaci contenenti iodio, i quali interferiscono con gli ormoni tiroidei6
Diagnosi della disfunzione tiroidea
La disfunzione tiroidea può essere confermata dal medico tramite un semplice esame del sangue mirato a verificare il livello dell’ormone che stimola la tiroide (TSH) e degli altri ormoni tiroidei1.
Se credi di soffrire di problemi alla ghiandola tiroidea, parlane con il tuo medico. Scarica il nostro Diario del benessere o prova il nostro questionario dei disturbi tiroidei.
Come viene trattato l’ipertiroidismo
A seconda del tipo di ipertiroidismo, dell’età, delle condizioni generali di salute e della gravità dell’iperattività della tiroide, il tuo medico sceglierà l’opzione di trattamento ad hoc per te.
I farmaci antitiroidei impediscono alla tiroide di produrre nuovi ormoni.1 Come terapia alternativa, il tessuto della tiroide può essere distrutto usando iodio radioattivo. L’opzione chirurgica prevede la rimozione della ghiandola, per intero o di alcune sue parti. L’ipotiroidismo, conseguenza della rimozione chirurgica, dovrà essere trattato con farmaci appropriati.1,7
Come gli ormoni della tiroide influiscono sul cuore
Il cuore è un importante bersaglio degli ormoni tiroidei. Qualsiasi cambiamento nei livelli di questi ormoni produrrà una risposta a livello cardiaco.
Un’eccessiva presenza nel sangue dell’ormone tiroideo, risultato di una tiroide iperattiva (ipertiroidismo), può causare:8
Un aumento della frequenza cardiaca, che può causare, a sua volta, palpitazioni e fibrillazione atriale (battito cardiaco irregolare)
Ipertensione
Se non trattata, una tiroide ipo o iperattiva peggiorerà o accelererà una cardiopatia preesistente, oppure causerà nuovi disturbi.
L’ipertiroidismo lieve influisce sul cuore degli anziani
L’ipertiroidismo lieve si osserva nello 0,7-12,4% della popolazione.9 I pazienti con una tiroide iperattiva vengono divisi in due categorie: quelli con valori del TSH bassi ma rilevabili e quelli con valori del TSH non rilevabili.10 I pazienti con TSH non rilevabile presentano un maggior rischio di sviluppare problemi cardiaci come una fibrillazione atriale o un’aritmia, responsabile di una cattiva circolazione del sangue. Ciò si riscontra più frequentemente negli anziani con diagnosi tardiva e cardiopatia preesistente.9
Le linee guida statunitensi raccomandano il trattamento dei pazienti oltre i 60 anni con valori del TSH non rilevabili.10 Per i soggetti più giovani senza sintomi, sembra più appropriato uno stretto monitoraggio.10
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L’ipotiroidismo, o ghiandola tiroidea ipoattiva, è una condizione piuttosto comune1. Si verifica quando la ghiandola della tiroide non produce una quantità sufficiente di ormoni tiroidei. Questa sottoproduzione rallenta il metabolismo del corpo, facendo percepire ai pazienti sintomi come freddo, stanchezza e depressione2. L’ipotiroidismo può provocare aumento di peso che si verifica anche se si segue una dieta rigorosa e si fa regolarmente esercizio fisico1.
Principali sintomi di ipotiroidismo
I sintomi dell’ipotiroidismo sono spiacevoli e possono influire sull’autostima, sul lavoro e sulla vita familiare e sociale-4.
Tra questi, i più comuni sono:
Affaticamento/sonnolenza
Intolleranza al freddo
Aumento di peso o maggiore difficoltà a dimagrire (nonostante una dieta rigorosa e l’esercizio fisico)
Depressione
Stitichezza
Cicli mestruali anomali o problemi di fertilità
Problemi articolari o muscolari
Capelli e unghie sottili e fragili e/o pelle secca squamosa
Ridotta libido
Se non trattato, l’ipotiroidismo può causare complicanze più serie e addirittura mettere a repentaglio la vita. Tra le sue gravi complicanze figurano:
Bassa frequenza cardiaca (bradicardia) che può portare anche al coma1
Insufficienza cardiaca1
Depressione grave1
Coma1
Chi è a rischio?
Generalmente le donne sono più esposte a sviluppare ipotiroidismo, soprattutto durante la gravidanza, dopo il parto e intorno alla menopausa.6
Gli anziani6
Le persone con patologie di carattere autoimmune6
Le persone con malattie autoimmuni, e.g. diabete di tipo 1 o artrite reumatoide6
Le persone che soffrono di depressione maniacale6
I pazienti sottoposti a radiazioni o interventi chirurgici alla tiroide6
Le popolazioni caucasiche e asiatiche6
Diagnosi di disfunzione tiroidea
Molte persone non ricevono una diagnosi tempestiva di disfunzione tiroidea perché i loro sintomi vengono confusi con quelli di altre condizioni come depressione, aumento di peso o menopausa. La disfunzione tiroidea può essere confermata dal medico attraverso un semplice esame del sangue6.
Se temi di poter soffrire di problemi alla ghiandola tiroidea, parlane con il tuo medico. Scarica il nostro Diario del benessere per tenere d’occhio i tuoi sintomi o prova il nostro questionario sui disturbi della tiroide.
Come viene trattato l’ipotiroidismo
Il trattamento per la disfunzione tiroidea è semplice, consolidato e molto efficace6 e consiste nel sostituire gli ormoni tiroidei che mancano nel corpo6. Farmaci specifici, assunti quotidianamente, sono in grado di aiutare i pazienti a vivere una vita senza sintomi6.
Se hai ricevuto una diagnosi di ipotiroidismo, è importante ricordare che questo trattamento richiede costanza e i farmaci devono essere assunti ogni giorno, a digiuno, anche quando i sintomi sono sotto controllo6. Può sembrare un po’ scoraggiante, ma se tieni sotto controllo la tua condizione e ti attieni alla prescrizione farmaceutica potrai condurre una vita libera da sintomi6. Un costante contatto con il medico ti aiuterà a prevenire eventuali alterazioni.
Come gli ormoni tiroidei influiscono sul cuore
Il cuore è un importante bersaglio degli ormoni tiroidei. Un basso livello di ormoni tiroidei, risultato di una tiroide ipoattiva (ipotiroidismo), può causare7:
Maggiori livelli di colesterolo (“cattivo”), rappresentato dalle lipoproteine a bassa densità, colesterolo totale e trigliceridi
Pressione più elevata
Bassa frequenza cardiaca (meno di 60 battiti al minuto)
Aumento della rigidità delle pareti dei vasi
Maggiore stress cardiaco
Anche un ipotiroidismo lieve peggiora la cardiopatia
Dal 4 al 20% della popolazione soffre di ipotiroidismo lieve e a farne le spese sono soprattutto le donne.8 Gli anziani hanno maggiori probabilità di avere una ghiandola tiroidea leggermente ipoattiva.6 Se si soffre sia di cardiopatia, sia di una leggera ipoattività della tiroide, è fondamentale riportare la ghiandola a un normale funzionamento. La presenza di entrambe le patologie, infatti, è associata a un maggior rischio di decesso per cardiopatia.9
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Una carenza di iodio nella dieta è la principale causa, a livello mondiale, di ingrossamento della tiroide (noto come “gozzo”).1 Si stima siano 700 milioni le persone nel mondo affette da questa carenza.2
Come riconoscere un gozzo
Il gozzo si forma quando la ghiandola tiroidea cerca di compensare la carenza di iodio e la scarsa e/o fallimentare produzione di ormoni. In questo processo la tiroide cresce gradualmente rispetto alla sua normale dimensione.1
Una persona con una tiroide molto ingrossata può avere problemi di deglutizione e respirazione.3
L’American Association of Clinical Endocrinologists (AACE) consiglia di controllare il collo per riconoscere tempestivamente una tiroide potenzialmente ingrossata.4
Una semplice classificazione visiva può risultare poco accurata a livello diagnostico, soprattutto per la possibilità di un errore umano e per le variazioni nell’anatomia individuale (per es. un collo muscoloso può nascondere una tiroide ingrossata). Nessuna classificazione visiva può sostituire una diagnosi fatta dal medico.
Come riconoscere un nodulo
I noduli della tiroide rappresentano una crescita eccessiva del tessuto nella ghiandola tiroidea.5 Alcune persone sviluppano un solo nodulo, altre ne sviluppano più di uno5. I noduli della tiroide sono relativamente comuni, con la metà delle persone che ne presentano almeno uno prima di raggiungere i 60 anni.5 Come la formazione del gozzo, anche quella dei noduli può essere causata da un’insufficiente quantità di iodio assunto con la dieta.6
I noduli tiroidei vengono classificati dalle ecografie come “caldi”, “tiepidi o isocaptanti” o “freddi”. Se un nodulo non produce iodio apparirà “freddo”, se invece lo produce si mostrerà più scuro e sarà definito “caldo”. Circa l’85% dei noduli sono “freddi”, il 10% “tiepidi” e il 5% “caldi”. L’85% di quelli freddi, il 90% di quelli isocaptanti e il 95% di quelli caldi sono benigni (non cancerosi).7
All’inizio, la maggior parte dei noduli tiroidei non causano sintomi evidenti6. Spesso non vengono scoperti fino al successivo controllo di routine o con test di imaging, come la tomografia computerizzata (TC) o l’ecografia del collo6. Quando i noduli crescono ulteriormente possono manifestarsi i seguenti sintomi (anche se piuttosto raramente):
Difficoltà di deglutizione o dolore alla deglutizione6
Difficoltà di respirazione6
Raucedine6
Sintomi di ipertiroidismo5
All’insorgenza di difficoltà di respirazione, è necessario consultare immediatamente un medico. Se credi di avere un nodulo nella ghiandola tiroidea, esegui un esame del collo, come raccomandato dall’American Association of Clinical Endocrinologists.4
Diagnosi e trattamento
Dopo un semplice esame obiettivo da parte del medico, viene prelevato un campione di sangue per determinare se è presente un quantitativo sufficiente di TSH nel sangue.1 Questo ormone indica se la ghiandola tiroidea funziona normalmente. Per misurare la reale dimensione dei noduli e della ghiandola tiroidea1 si effettua una ultrasonografia (un’ecografia). L’esame è indolore. Altri metodi per esaminare i noduli includono una scintigrafia con iodio radioattivo e una biopsia con ago sottile.1
Come vengono trattati gozzo e noduli?
Non tutti i gozzi e noduli richiedono il trattamento3. A seconda del tipo e della dimensione, il loro sviluppo potrebbe essere semplicemente osservato in maniera regolare. In generale, esistono tre tipi di approccio terapeutico. La scelta dipende dalla diagnosi del paziente. Lo scopo primario del trattamento è quello di ridurre le dimensioni della ghiandola tiroidea ingrossata e i relativi noduli.
Trattamento con farmaci
Per gozzo e noduli, determinati da una carenza di iodio, può essere prescritto un integratore.1 Se il gozzo è invece dovuto a tiroidite di Hashimoto e soffri di ipotiroidismo, ti verranno somministrati farmaci ad hoc per ripristinare i normali livelli ormonali tiroidei.1 Nel caso in cui gozzo e noduli fossero accompagnati da ipertiroidismo (per es. con noduli “caldi”), potranno essere prescritti ulteriori farmaci.1
Terapia con radioiodio
Il radioiodio viene somministrato una sola volta per via orale. Entra nella ghiandola tiroidea attraverso il flusso sanguigno, dove viene conservato inducendo la riduzione del tessuto tiroideo, grazie alle radiazioni a corto raggio.3
Chirurgia della tiroide
La ghiandola tiroidea può essere parzialmente o totalmente rimossa se gozzo o noduli causano un grande fastidio. Dopo l’intervento è necessaria una terapia sostitutiva che garantisca la produzione degli ormoni tiroidei.3
A prescindere dalla terapia – e per prevenire disturbi della tiroide – dovresti sempre assicurarti di assumere un’adeguata quantità di iodio tramite la dieta.
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L’incidenza del cancro alla tiroide è aumentata negli ultimi decenni in quasi tutto il mondo, ma la mortalità a esso legata è in calo.1 I tassi di incidenza nei paesi ad alto reddito sono il doppio rispetto a quelli delle nazioni a basso e medio reddito.1
Tipi di cancro alla tiroide
Il cancro alla tiroide viene classificato in base alla tipologia, la sua dimensione e l’eventuale tendenza a diffondersi.2 Solitamente, il cancro alla tiroide è trattabile e può essere trattato, laddove indicato, con la somministrazione, di iodio 1313 Esistono quattro principali tipi di cancro alla tiroide.3
Il cancro papillare alla tiroide.
È il tipo più comune, responsabile del 70-80% dei casi e può insorgere a ogni età. È un tumore che cresce lentamente e tende a diffondersi nei linfonodi del collo.3
Il cancro follicolare alla tiroide.
È responsabile dal 10% al 15% di tutti i casi, cresce lentamente e può diffondersi nei linfonodi, nel flusso sanguigno e in tessuti più distanti, tra cui ossa e polmoni.3
Il cancro midollare alla tiroide.
Rappresenta circa il 2% dei casi, il 25% dei casi presenta familiarità ed è associato ad altri disturbi endocrini. I membri della famiglia di un paziente con cancro alla tiroide midollare dovrebbero sottoporsi a esami specifici per scoprire la mutazione genetica responsabile della malattia.3
Il cancro anaplastico alla tiroide.
È il meno diffuso, riguardando meno del 2% dei casi. Cresce in fretta, si diffonde rapidamente ed è difficile da trattare.3
Come viene diagnosticato un cancro alla tiroide?
Il cancro alla tiroide spesso si sviluppa nei noduli senza causare sintomi.3 Tali noduli, vengono spesso rilevati in modo accidentale, per esempio tramite TAC o ecografie eseguite per altre ragioni.3 L’esame della tiroide è eseguito tramite ecografia.3 Un’analisi microscopica del tessuto prelevato durante la biopsia con ago aspirato rivelerà se sono presenti cellule cancerose e, in caso di diagnosi positiva, a quale tipo di cancro corrispondono.3 Fortunatamente, meno di un nodulo su dieci è canceroso.3
La diagnosi di cancro alla tiroide può rappresentare uno shock e generalmente è accompagnata da tristezza, paura, rabbia e senso di impotenza. Saperne di più sulla malattia e sulle cure disponibili può aiutarti a superare queste emozioni negative e a farti sentire al centro del tuo percorso di cura. Il cancro alla tiroide può essere trattato e, spesso curato.
Trattamento del cancro alla tiroide
Secondo l’American Thyroid Association, il trattamento primario per tutte le forme di cancro alla tiroide è l’asportazione chirurgica di una parte o di tutta la ghiandola tiroidea.3 Se il tumore si è già diffuso nei lifonodi del collo o del torace superiore, anche questi linfonodi saranno rimossi3. Dopo l’asportazione della tiroide ti verrà prescritto un farmaco ad hoc da assumere a vita.3
Se il tumore è esteso o si è diffuso ad altri tessuti, probabilmente il medico ti consiglierà una terapia con iodio radioattivo (RAI) dopo l’intervento.3 Lo iodio radioattivo ucciderà le cellule cancerose, anche quelle presenti nei tessuti distanti.3È importante consultare il medico per bilanciare i potenziali rischi e benefici del trattamento.
In pazienti con stadi avanzati di cancro alla tiroide, chirurgia e trattamento con iodio radioattivo potrebbero non funzionare. In questi casi il medico potrà proporre radioterapia, chemioterapia o una combinazione di entrambi.3
Dopo un trattamento di successo, sono necessari controlli periodici. I controlli includeranno esami fisici ed ecografici dell’area del collo e prelievi ematici. Questi ultimi riveleranno l’eventuale presenza della tireoglobulina. Dopo la rimozione della tiroide e il trattamento con iodio radioattivo il corpo non dovrebbe infatti più produrre la proteina tireoglobulina (prodotta solo nella ghiandola tiroidea). Se il test del sangue rivela tracce di tireoglobulina, è probabile che il cancro alla tiroide sia tornato.3
Nota: secondo l’American Thyroid Association, pazienti al di sotto dei 45 anni, con un tumore confinato alla ghiandola tiroidea, presentano un eccellente tasso di ripresa.3 Per questi soggetti, il tasso di sopravvivenza a 10 anni è del 100%.3 Negli USA, in tutti i pazienti diagnosticati con cancro alla tiroide tra il 2006 e il 2016, è stato osservato un tasso di sopravvivenza a cinque anni del 981%.4
La Vecchi C, Malvezzi M, Bosetti C et al. Thyroid cancer mortality and incidence: a global overview. Int J Cancer 2015; 136: 2187–2195.
National Cancer Institute. Thyroid cancer treatment (PDQ®) — patient version. Available at https://www.cancer.gov/types/thyroid/patient/thyroid-treatment-pdq#section/_27. Last accessed February 2017
American Thyroid Association. Thyroid cancer (papillary and follicular). Available at http://www.thyroid.org/wp-content/uploads/patients/brochures/ThyroidCancer_brochure.pdf. Last accessed February 2017
National Cancer Institute. Cancer stat facts: thyroid cancer. Available at http://seer.cancer.gov/statfacts/html/thyro.html. Last accessed February 2017
La tiroidite di Hashimoto è una malattia autoimmune in cui il sistema immunitario “attacca la tiroide”.1 Ciò conduce – a lungo termine – alla graduale distruzione della ghiandola tiroidea e quindi a livelli insufficienti di ormoni tiroidei.1 Quando la malattia progredisce, la tiroide potrebbe produrre un numero troppo esiguo di ormoni, causando ipotiroidismo.1
Chi è a rischio?
La tiroidite di Hashimoto può colpire qualsiasi individuo a ogni età, ma in particolare donne di mezza età e persone con una storia familiare di disturbi alla tiroide.1 Perché il sistema immunitario attacchi la ghiandola tiroidea non è ancora noto, ma tra i possibili fattori di rischio figurano un’infezione virale o batterica e la presenza di un’altra malattia autoimmune come il diabete di tipo 2.2
Sintomi della malattia di Hashimoto
La malattia può passare inosservata a lungo. Con il tempo la ghiandola tiroidea potrebbe danneggiarsi, sviluppando ipotiroidismo con sintomi come:1,3
Affaticamento e sonnolenza e/o debolezza
Intolleranza al freddo
Difficoltà di concentrazione o pensiero
Depressione
Aumento di peso
Collo ingrossato o presenza di gozzo, che potrebbe essere un primo sintomo, e, successivamente, una ghiandola tiroidea piccola o raggrinzita
Cicli mestruali anomali con flussi abbondanti/irregolari
Stitichezza
Dolore articolare o muscolare
Perdita di capelli
Pelle secca
Come viene diagnosticata la tiroidite di Hashimoto
Le persone con tiroidite di Hashimoto presentano spesso sintomi di ipotiroidismo, a volte accompagnati dalla presenza di un gozzo.3 I sintomi da soli non sono una prova affidabile della malattia. Le analisi del sangue sono necessarie per effettuare una diagnosi sicura. Se sono presenti nel sangue elevati livelli di TSH e bassi livelli di T4 libero (tiroxina che circola liberamente nel sangue) probabilmente soffri di ipotiroidismo.4 Gli anticorpi contro la perossidasi tiroidea, un enzima coinvolto nella produzione degli ormoni della tiroide, sono solitamente elevati nei casi di tiroidite di Hashimoto.3
Trattamento della malattia
Se ricevi una diagnosi di tiroidite di Hashimoto il tuo medico ti prescriverà la terapia ormonale sostitutiva.1 La maggior parte dei pazienti necessita di un trattamento a vita con un farmaco ad hoc.3 Individuare il dosaggio corretto, soprattutto all’inizio, può richiedere di testare il TSH ogni 6-8 settimane, finché non si riesce a determinare la dose adeguata. Successivamente, sarà sufficiente monitorare il TSH su base annua.3
Medline Plus. Chronic thyroiditis (Hashimoto’s disease). Available at http://www.nlm.nih.gov/medlineplus/ency/article/000371.htm. Last accessed February 2017
Mayo Clinic. Hashimoto’s disease. Symptoms and causes. Available at http://www.mayoclinic.org/diseases-conditions/hashimotos-disease/symptoms-causes/dxc-20269764. Last accessed February 2017
American Thyroid Association. Hashimoto’s thyroiditis (lymphocytic thyroiditis). Available at http://www.thyroid.org/wp-content/uploads/patients/brochures/Hashimoto_Thyroiditis.pdf. Last accessed February 2017
British Thyroid Foundation. Thyroid function tests. Available at http://www.btf-thyroid.org/information/quick-guides/97-thyroid-function-tests. Last accessed February 2017.
Come la tiroidite di Hashimoto, anche il morbo di Graves è una condizione autoimmune in cui il sistema immunitario stimola eccessivamente la tiroide, portandola a produrre grandi quantità di ormoni.1 Circa il 25-40% dei pazienti con tale malattia presentano segni di oftalmopatia di Graves (infiammazione e sporgenza degli occhi) clinicamente rilevanti.3 Tuttavia, il morbo di Graves, accompagnato da una oftalmopatia di Graves da moderata a severa, si verifica in meno del 5% dei soggetti.2
Chi è a rischio?
Le donne al di sotto dei 40 anni sono particolarmente inclini a sviluppare il morbo di Graves.3 I fumatori hanno più probabilità dei non fumatori di presentare tale patologia e problemi agli occhi.3
Sintomi del morbo di Graves
Questa malattia può passare inosservata per lungo tempo, ma si possono lamentare alcuni dei seguenti sintomi:1,4
Frequenza cardiaca accelerata
Nervosismo e/o irritabilità
Ansia
Difficoltà a dormire
Perdita di peso senza cambiamenti nell’alimentazione
Debolezza muscolare, soprattutto della parte superiore delle braccia e delle cosce
Grande sudorazione
Frequenti evacuazioni
Cicli mestruali più leggeri o meno frequenti
Tremore alle mani
Assottigliamento della pelle
capelli fragili
Tra I sintomi della oftalmopatia di Graves figurano:1
Occhi rossi o infiammati
Rigonfiamento del tessuto attorno agli occhi
Occhi sporgenti
Molto raramente, vista ridotta o doppia
Diagnosi del morbo di Graves
I sintomi non sono sufficienti per formulare una diagnosi del morbo di Graves. Sono necessari visita medica ed esami del sangue.1 Tra gli indicatori clinici figurano scarsi livelli di TSH e alti livelli di tiroxina libera.5 Problemi agli occhi, una ghiandola tiroidea ingrossata o una storia familiare di malattie tiroidee o altre malattie autoimmuni sono spesso considerate prove sufficienti riconducibili al morbo di Graves; in questo caso non serviranno altri test ematici per confermare la presenza di anticorpi che stimolano la tiroide.5
Trattamento del morbo di Graves
Il tuo medico discuterà con te le migliori opzioni di trattamento per impedire alla ghiandola tiroidea di produrre ormoni in eccesso.
I farmaci antitiroidei consentono di controllare l’ipertiroidismo regolando la sintesi di ormoni tiroidei. Dovrebbero essere assunti per un periodo che va dai sei mesi a due anni.5 In un ridotto numero di pazienti la malattia può risolversi definitivamente.5
Un’altra opzione è quella di distruggere il tessuto tiroideo tramite radiazioni con iodio radioattivo, ma occorrono da 6 a 18 settimane per poter notare eventuali benefici.5
La terza opzione è quella di asportare chirurgicamente alcune parti o tutta la ghiandola tiroidea.5
Le ultime due opzioni, a lungo andare, potrebbero causare ipotiroidismo.5 I tuoi livelli di ormoni tiroidei verranno riportati nella norma tramite farmaci appropriati.1 Se lamenti sintomi tipici del morbo di Graves (come frequenza cardiaca accelerata, ansia, difficoltà a dormire e perdita di peso) il tuo medico potrebbe temporaneamente prescriverti betabloccanti, che ti faranno sentire meglio in poco tempo.4,5 Check-up annuali garantiscono il successo duraturo del trattamento.
American Thyroid Association. Graves’ disease. Available at http://www.thyroid.org/what-is-graves-disease/. Last accessed January 2017
Daumerie C. Epidemiology. In: Wiersinga WM, Kahaly GJ (eds): Graves’ Orbitopathy: A Multidisciplinary Approach — Questions and Answers. Basel: Karger, 2010: 33–39
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Ginsberg J. Diagnosis and management of Graves’ disease. CMAJ 2003; 168: 575–585
IT-NONT-00023 28/05/2024
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